La ZES unica del Mezzogiorno, istituita attraverso il Decreto Legge del 19 settembre 2023 n.124, è attiva dal 1° gennaio 2024.
L’obiettivo individuato dalla manovra, così come dichiarato nel Decreto, è il superamento del divario economico e sociale tra le regioni del Sud rispetto alle altre aree del Paese.
Attraverso tale provvedimento legislativo sono state abolite le singole Zes, presenti nelle otto regioni del Sud, per dar vita ad una unica Zona economica speciale.
Le aziende operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna potranno usufruire di vantaggi fiscali e semplificazione burocratica.
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Come funziona la ZES unica
La nuova Zona Economica Speciale (ZES) è gestita attraverso un’unica Cabina di regia, collocata a Roma presso il Consiglio dei Ministri, con funzioni di coordinamento, indirizzo, monitoraggio e vigilanza.
Il nuovo assetto della ZES consente alle imprese già operanti, o appena insediate, nelle otto regioni del Mezzogiorno significative semplificazioni nell’iter per l’acquisizione dell’autorizzazione unica, necessaria all’avvio delle attività produttive. Imponente vantaggio è il credito d’imposta concesso per gli investimenti produttivi fino al 2026.
Le istanze inerenti il rilascio di autorizzazioni, assensi, concerti, concessioni, intese, licenze e nulla osta propedeutici all’avvio dell’attività perverranno allo Sportello Unico Digitale, S.U.D. ZES.
Per concorrere ai benefici istituiti tramite la ZES unica è necessario che le imprese si impegnino a mantenere le attività, per almeno cinque anni dal completamento degli investimenti, nel luogo in cui quest’ultimi sono stati realizzati.
Sono potenzialmente investite dalle agevolazioni della ZES tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, che rispettino i requisiti sopracitati, escluse quelle operanti nei settori con impatti ambientali negativi che non possono beneficiare delle agevolazioni. Neppure le imprese che si trovano in stato di difficoltà, di scioglimento e/o di liquidazione rientrano nei beneficiari.
Credito d’imposta per le imprese aderenti alla ZES
Alle imprese che investono nelle aree interessate dalla ZES unica è concesso un contributo sotto forma di credito d’imposta, fino al 45%, sugli investimenti produttivi, relativamente ad:
- acquisto o locazione finanziaria di attrezzature, impianti e nuovi macchinari destinati a strutture produttive nascenti o già operanti,
- acquisto di terreni e all’ampliamento, realizzazione e/o acquisizione di immobili strumentali agli investimenti principali. Il valore di questi non deve superare il 50% del valore complessivo dell’investimento.
Il credito d’imposta sarà calcolato sulla base del costo di acquisto e relativamente agli investimenti immobiliari sarà considerato il costo sostenuto tra l’1 gennaio 2014 3 il 15 novembre. Il limite massimo di spesa per ogni progetto di investimento è di 100 milioni di euro.
Obiettivi perseguibili attraverso la ZES unica
La ZES Unica del Mezzogiorno rappresenta una strategia ambiziosa e offre incentivi significativi per stimolare lo sviluppo economico nel Sud Italia. Comprendere i settori ammissibili, i limiti temporali e le condizioni del credito d’imposta è fondamentale per sfruttare appieno questa opportunità. Tuttavia, è essenziale comprendere che i benefici non si estendono in modo uniforme a tutti i settori. Mentre alcuni settori, come il manifatturiero e le tecnologie innovative, potrebbero godere di notevoli agevolazioni, altri potrebbero essere esclusi o ricevere incentivi limitati. L’efficienza amministrativa, la gestione oculata e attenta delle risorse e l’accesso semplificato agli incentivi sono cardini per il successo di questa iniziativa, che può contribuire in modo tangibile alla crescita economica sostenibile e industriale del Sud Italia.