Il seminario a Lecce con la presenza da remoto del Ministro Fitto e dal titolo “ZES: Manifattura e logistica per lo sviluppo del Sud Italia” si è tenuto lo scorso venerdì 29 settembre presso la Camera di Commercio (organizzato da Confimi Industria, Propeller, Intrapresa e dall’Ordine dei Commercialisti di Lecce) ed ha consentito di approfondire il dibattito locale circa la bontà e le criticità della ZES Unica, istituita attraverso il Decreto-legge n. 124 del 19 settembre 2023.
Tale provvedimento legislativo abolisce le Zes delle otto regioni del Sud per dar vita ad una unica Zona Economica Speciale, che avrà efficacia a partire dal 1° gennaio 2024. Attraverso questa nuova Zona le imprese che si localizzeranno nelle aree del Mezzogiorno potranno usufruire di alcuni benefici, quali vantaggi fiscali e semplificazione burocratica. Le zone individuate sono le otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna).
L’obiettivo di questa manovra governativa, così come dichiarato nel Decreto, è il superamento del divario economico e sociale tra le regioni del Sud rispetto alle altre aree del Paese.
Vediamo quali sono i pareri emersi
Gli intervenuti nel dibattito hanno sottolineato all’unanimità come per poter sfruttare al meglio i benefici derivanti dalla Zes unica ed attrarre investimenti, sia necessario puntare sulle infrastrutture, sulla valorizzazione del territorio e del capitale umano e sullo sviluppo delle filiere produttive territoriali.
Donato Caiulo (Propeller Roma) nel suo intervento ha espresso la necessità di dotare le aree portuali ed industriali di infrastrutture e servizi adeguati ai nuovi standard internazionali, visione in linea con la situazione delineata da Alessandro Panaro (Srm- Intesa San Paolo). Quest’ultimo attraverso l’analisi dei dati relativi alle performance degli Stati sulla funzionalità dei porti, sui tempi di permanenza delle navi, rispetto a carburanti e trasporti alternativi, ha mostrato come l’Italia non sia ancora sufficientemente competitiva. Restando sulla tematica della logistica Vito Totorizzo (Istop-Spamat Srl) ha poi illustrato il nuovo porto di Molfetta, sottolineando le potenzialità inespresse del territorio sotto tale aspetto. Per l’imprenditore puntare su Molfetta significa ampliare i canali logistici indispensabili sia per il commercio locale, che per crescere come punto di snodo strategico e competitivo anche a livello internazionale.
Dall’intervento di Maria De Luca (Propeller Lecce e Brindisi) l’importanza del “lavorare in rete” come elemento essenziale per solidificare il tessuto produttivo territoriale. Della stessa idea Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento, che ha introdotto il concetto di “economia della conoscenza”, sottolineando come la capacità di attrarre investimenti sia direttamente proporzionale alla capacità di fare rete. Ha presentato con orgoglio l’accordo stretto tra ASI (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale Lecce), Zes Adriatica interregionale Puglia-Molise e Università del Salento per la costituzione di un incubatore-acceleratore di imprese con specializzazione nel settore “One Health” che mira alla nascita e all’attrazione di nuove imprese in un settore strategico per lo sviluppo sostenibile dell’economia regionale. Il Rettore ha poi espresso la convinzione che per attrarre imprese ed investitori non sia sufficiente la Zes unica ma sia necessaria la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico per la creazione di un ecosistema dell’innovazione attrattiva e sostenibile, per disporre di aziende “che non solo investano nel Mezzogiorno ma che promuovano benessere sostenibile nel tempo”.
La maggiore preoccupazione emersa dal dibattito tra i partecipanti, e in particolar modo dal commissario straordinario della Zes Adriatica Manlio Guadagnuolo, è legata alla governance della nuova Zona economica speciale, alla dotazione finanziaria per essa stanziata (al momento pari ad 1,5 miliardi di euro) e alla durata della stessa. Secondo il provvedimento normativo la Zes unica sarà gestita in maniera centralizzata da Roma, e fino alla nuova gestione i commissari straordinari attualmente in carica gestiranno nella fase transitoria territori molto più vasti con tutte le problematiche annesse.
A tali perplessità ha risposto Raffaele Fitto (Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR) in collegamento da remoto, invitando i vari partner a cogliere l’opportunità della ZES unica come possibilità di crescita e a non focalizzarsi sulle criticità legate alla governance. Il Ministro ha assicurato l’apertura delle istituzioni ai suggerimenti costruttivi sulla gestione, il sostegno in termini di dotazione finanziaria anche dalla Commissione europea, paventando la possibilità di prolungamento della decontribuzione per il Sud.
I lavori si sono chiusi ringraziando tutti coloro che hanno preso parte ai lavori del tavolo, ai cittadini e le imprese che hanno partecipato e coloro che hanno con tanta dedizione organizzato il tavolo ed in particolare Ivo Vogna (Direttore Confimi Industria Lecce).