Continua la pubblicazione dei lavori svolti dagli studenti Unisalento nell’ambito del corso di Geografia economica tenuto dal Prof Sponziello.
Si tratta questa volta della valorizzazione del porto di Taranto nell’ambito del PNRR pensato come Hub Intermodale, progetto elaborato dalle studentesse Alessia Giudicissi, Claudia Convertini, Roberta Calviello e dallo studente Mauro Corciulo.
La pandemia ha colpito duramente tutto il mondo, ma l’Italia già viveva un periodo di crisi che pesava soprattutto a sud del Paese. Le scelte nazionali hanno spesso trascurato quest’area, concentrando gli investimenti nel Settentrione: grazie al programma Next Generation EU, sono previsti il 40% dei fondi territorializzabili al Sud per ridurre questo divario e aumentare la Coesione territoriale. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il governo italiano si pone l’obiettivo di ottenere questi risultati attraverso l’attivazione delle Zone Economiche Speciali, delle aree in via di sviluppo che godono di particolari agevolazioni fiscali per favorire l’insediamento delle imprese. È fondamentale quindi che le ZES siano dotate di un efficace intermodalità, necessaria per i commerci internazionali, e anche di questo si occupa il PNRR tramite investimenti sulla mobilità sostenibile e veloce in tutto il Paese.
Il progetto qui proposto vuole far riflettere sul particolare caso di Taranto: da sempre identificata attraverso l’Ilva, o ItalSider, o Acciaierie d’Italia, potrebbe rappresentare un perfetto hub intermodale per i commerci internazionali, data la centralità acquisita dal Mediterraneo e la vicinanza a importanti punti strategici come il canale di Suez o il Nord Africa. Il Porto di Taranto è infatti sulla strada per diventare uno “smart port”, caratterizzato dalla polifunzionalità e vicinanza a nuove e potenziate infrastrutture ferroviarie e stradali in grado di collegare Taranto al resto del mondo.