Carenza di impianti e insufficienza nella capacità di pianificare e gestire la quantità di rifiuti delle regioni sono i motivi che hanno spinto il governo a creare un PNGR.
Gli obiettivi principali sono quelli di colmare le lacune impiantistiche e gestionali e di evitare di far nascere procedure di infrazione sui rifiuti.
Il programma ha una durata di sei anni (2022 – 2028). In questo periodo di tempo le Regioni e le provincie autonome dovranno aumentare il tasso di raccolta differenziata, ridurre il numero di discariche irregolari, creare dei nuovi sistemi di gestione del ciclo dei rifiuti.
Il perseguimento di questi obiettivi permette inoltre di favorire sia lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare e sia la crescita della transizione energetica. Infatti il programma prevede anche il Life Cycle Assessment (LCA) per i rifiuti, un metodo strutturato che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute umana a partire dal rispettivo consumo di risorse e di emissioni.
Il ministero della transizione ecologica, visto l’ambiziosità del progetto intende avviare una consultazione pubblica per permettere a cittadini e associazioni di esprimere pareri entro 45 giorni dalla pubblicazione ufficiale. Tali osservazioni saranno poi utilizzate per creare una Valutazione Ambientale Strategica (VAS).