PNRR, Patrimonio Culturale e Società Benefit. Se ne parla a Mesagne

Nella splendida cornice dell’auditorium del Castello di Mesagne, cittadina candidata Capitale Italiana della Cultura, giovedì scorso si è svolta la conferenza “PNRR e Società Benefit per la valorizzazione del territorio” cui hanno partecipato enti, istituzioni, associazioni ed imprenditori, dando luogo ad un vivo confronto sugli obiettivi da raggiungere per il prossimo futuro e che i tempi correnti costringono a considerare.

Le Società Benefit e il Patrimonio Culturale Territoriale

Introducendo l’evento, il Presidente dell’associazione Next Eu, Marco Sponziello ha indicato i motivi per cui è stata scelta Mesagne per promuovere il convegno, e che l’idea è stata promossa dall’Associazione da lui rappresentata, dall’Università del Salento in persona del Rettore Fabio Pollice e dallo stesso sindaco della Città Antonio Matarrelli che insieme hanno condiviso la questione centrale e cruciale della co-progettazione del settore imprenditoriale con quello istituzionale del futuro sviluppo socio-economico-ambientale e culturale. Tutto questo in una città candidata Capitale della Cultura Italiana 2024 che può  rappresentare un modello di sviluppo e di valorizzazione del patrimonio culturale dove le società benefit possono essere strumento di esso.

Sponziello, ha spiegato come “le Società Benefit costituiscano di fatto un approccio alternativo ed attento al modo di fare impresa nell’era della Sostenibilità, sfida oramai entrata nel vivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo tipo di impresa è nata dapprima negli Stati Uniti, denominato b-corp, ed è stato introdotto in Italia nel 2016, con l’obbiettivo di bilanciare il profitto dell’impresa con il benessere sociale e territoriale. Oggi tali società sono oramai un modello seguito in tutta Europa ed il nostro Paese, pur essendo il più virtuoso in tal senso, ha ancora bisogno di valorizzare questa forma imprenditoriale”.

Con il suo intervento il Magnifico Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, da sempre attivo sui temi della ricerca e dell’innovazione, ha puntualizzato l’importanza dell’evento: ”questo tocca lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio culturale e dimostra che l’evoluzione e l’accrescimento dello stesso, possa partire non soltanto dal pubblico, dalle istituzioni, anche grazie alle opportunità offerte dal PNRR, ma anche dal settore privato, attraverso la fortissima spinta delle società benefit portatrici di innovazione, è dunque fondamentale un’azione concreta e congiunta fra i due settori”. Pollice infatti ribadisce come “il patrimonio culturale sia in continua evoluzione e come questo cambiamento può essere colto e incentivato soprattutto da imprese che hanno la capacità di evolversi insieme ad esso”.

La spinta istituzionale

Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia ha illustrato come, appena conosciuto il modello delle società benefit, gli sia stato immediatamente chiaro che “molte aziende pugliesi non si inquadrano giuridicamente tali, ma hanno mission mosse dalle stesse intenzioni. È dunque necessaria una rete per l’informazione e la creazione di una cultura d’impresa sostenibile per il territorio pugliese. Sono già molti infatti gli investimenti finanziabili con i fondi strutturali europei, ancor prima del PNRR – continua Delli Noci – ma è necessaria una maggiore informazione per le imprese che hanno tutto il potenziale per creare una grande forza dal basso finalizzata ad uno sviluppo sostenibile”.

L’On. Mauro Del Barba presente ai tavoli e ideatore della legge che ha promosso in Italia le società benefit, nonché presidente di Assobenefit, interviene spiegando come “la frattura alla base della nascita delle società benefit, sia per l’appunto il disastroso impatto che il classico modello d’impresa puramente capitalistico e improntato al solo profitto, ha avuto nei confronti dell’ambiente, dell’identità e del tessuto economico e sociale. Questo tipo di imprese – spiega – non sono dunque un semplice fenomeno da analizzare, vogliono invece sostituirsi al modello d’impresa attuale, in risposta alle problematiche dell’impatto socio-economico del modello di sviluppo odierno, amplificato dalla pandemia che stiamo vivendo. È dunque compito del legislatore promuovere tali modalità d’azione nelle imprese, indicando queste come le nuove buone pratiche, investendo e promuovendo così lo sviluppo sostenibile”. Il Senatore continua e dice “abbiamo al momento una grande opportunità ed una grande mole di investimenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, nelle loro diverse diramazioni, mirano tutti all’obbiettivo centrale della Sostenibilità”.

E qui ha colto l’occasione il Sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, per sottolineare “l’importanza di informare e fare rete fra istituzioni e privati in tale direzione e di come gli Enti Locali così come il privato, possano apportare enormi benefici alla comunità e dunque, proseguendo ed agendo congiuntamente in ragione di una filosofia di beneficio comune, sviluppo per il territorio e valorizzazione del patrimonio culturale”.

Cosa sono le Società Benefit

Entrando nei dettagli tecnici la specialista di settore Maria Concetta Rizzo, curatrice del Quaderno 83 dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, originaria mesagnese e socia dell’associazione Next Eu, presenta il profilo giuridico delle società benefit e gli incentivi attualmente in vigore per nascere o trasformarsi in esse.

 “La società benefit si pone l’impegno statutario di contemperare l’interesse al profitto aziendale con quello di rispettare ed addurre beneficio alla società e l’ambiente circostante. Essa si impegna in una gestione trasparente e responsabile che coinvolga gli attori locali, estendendo i comportamenti verso l’ambiente circostante ed apportando benefici e credibilità reputazionale alla comunità. Il fine ultimo delle società benefit non differisce nella sostanza da una normale società profittevole; tuttavia, il business che porta al profitto viene integrato con gli SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 dell’ONU, dotandosi anche di un responsabile della sostenibilità ambientale e sociale che rappresenti l’azienda”.

Interviene poi, dalla platea, il Presidente di UNPLI Puglia, Rocco Lauciello, che coglie l’occasione per ricordare le iniziative che l’Unione Nazionale Pro Loco abbia attivato e stia attivando sia sul territorio pugliese, che in ambito nazionale con il programma FQTS per quanto riguarda proprio i beni comuni e le imprese sociali. “Le Società Benefit – sottolinea Lauciello, sebbene agiscano in maniera differente dall’associazionismo, svolgono un ruolo importante nel tessuto economico e sociale. È ormai un legame consolidato, quello tra la nostra rete, che spesso forma i soggetti che intraprendono la strada delle molte imprese sociali o benefit, sul territorio pugliese e nazionale”.

Successivamente ha preso la parola Donatella Toni, Program Manager di Puglia Sviluppo, società regionale che promuove gli investimenti innovativi e gestisce i fondi nazionali ed europei destinati al territorio. “La Puglia, – spiega Toni – è seconda solo alla Campania nel Sud Italia per assorbimento ed utilizzo dei fondi europei, e la nostra Regione ha le potenzialità e le opportunità giuste per la nascita e lo sviluppo delle società benefit. E conclude spiegando come questo modello imprenditoriale “non sia più un opzione ma un obbligo, e sia importante premiare ed incentivare le società benefit presenti, che spesso operano silenziosamente, senza pubblicizzare i benefici che trasmettono al territorio”.

Le esperienze aziendali sul territorio

Domenico Scordari, fondatore di N&B (nbnaturalisbetter.com), società benefit finanziata da Puglia Sviluppo, che opera sul territorio Salentino nel campo della cosmesi naturale a km 0, ha spiegato le modalità con cui la sua azienda si rapporta con il territorio garantendo “qualità nel pieno rispetto delle persone e del pianeta”, scopo benefit dell’azienda. Alla base delle società benefit sottolinea Scordari “c’è un concetto di impresa che guardi alla sostenibilità e alla responsabilità di un cambiamento, che punta a creare una rete virtuosa e sostenibile con il territorio e le attività circostanti”. Emblematico l’esempio che l’amministratore ha fatto su “il cerchio della vita” che coinvolge team aziendale, fornitori, territorio e clienti” per ridare soprattutto all’identità del territorio centralità: “se questa azienda non fosse nata in Puglia – ha concluso – non avrebbe certamente avuto lo stesso successo e non avrebbe spinto probabilmente altri imprenditori ad investire nel Salento”.

Ha preso poi la parola Iliana Morelli per Boboto (boboto.it), azienda specializzata nella realizzazione di materiali per l’insegnamento di stampo montessoriano, in controtendenza con l’ambiente produttivo di tali materiali che spesso non sono di provenienza italiana e sempre più monopolistico e proibitivo per i suoi costi. Boboto invece coinvolge fornitori ed attori locali creando un’alternativa valida e sostenibile nel mercato e riportando sul territorio nazionale la produzione e l’applicazione di questi specifici strumenti didattici, di grande qualità ma accessibili a tutti: ecco perché società benefit.

Ha seguito poi la presentazione delle imprese benefit con la società Andriani (andrianispa.com) autodefinitasi “Natural Innovators for conscious food”, e opera a Gravina, nel territorio principe della coltivazione del grano duro, ed ha intrapreso la strada dei prodotti naturali come legumi e cereali naturalmente privi di glutine, apportando differenziazione ed innovazione di processo, diminuendo quindi l’impatto ambientale produttivo e garantendo il benessere alimentare delle persone, riuscendo così a soddisfare non solo la domanda nazionale ma anche quella proveniente dall’estero, esportando in oltre 30 Paesi nel mondo.

Di diversa natura la Centrale del Latte Puglia (centraledellattepuglia.it) nata dall’acquisto della storica ormai fallita Centrale del Latte degli anni ’50. L’azienda oggi ha sede a Taranto e ha avuto la capacità di riprendere il settore del latte da troppo tempo relegato a grandi multinazionali, che potrebbe rappresentare l’identità di un territorio come ha fatto l’olio e il vino. La società è stata in grado di reiventarsi tornando alle origini, prendendo esempio dalle vecchie abitudini oramai perse, che offrono spunto per uno sviluppo sostenibile. L’amministratore ha svelato il “segreto” che sta nella produzione di un prodotto finito di altissima qualità che si basa sul benessere dell’animale. Su questo e altri “disciplinari” produttivi, come l’ascolto della musica, far mangiare loro “cose buone” l’azienda persegue gli obiettivi benefit prefissati a livello statutario.

Ancora diverso invece il lato dell’industria creativa, che pure apporta beneficio alle comunità ed ai territori circostanti; è il caso di Nicola Sammarco che con Nasse Animation Studio (nasseanimationstudio.com) ha creato la prima società di intrattenimento ed animazione in maniera benefit. Gli strumenti in questo caso consistono nell’ottica ecologica per i materiali utilizzati nella produzione cinematografica e del merchandise ad essa collegato come nello “Stop motion”, che normalmente si fa con la plastica, e che viene invece realizzato con carta e plastica riciclate. Tutto al 100 per cento Green. Un progetto internazionale che coinvolge società Disney e Netflix.

Qui è possibile vedere l’intero convegno

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Autore

  • Progettista industriale e Consulente Fundraising per startup, studioso della filiera agroalimentare e specializzato nelle Tecnologie 4.0. Fermamente convinto delle potenzialità del Mezzogiorno e promotore di una crescita sostenibile

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