NeXtEu, associazione nata per supportare i territori con stimoli, idee e progetti per sfruttare al meglio le opportunità del PNRR ed in particolare nel Mezzogiorno, ha incontrato in questi suoi primi mesi di cammino, politici, giornalisti ed esperti economisti che hanno dato, a loro volta, un proprio contributo al processo di sensibilizzazione attivato dall’associazione.
“NeXteu si sta facendo notare ed ha una valenza anche per la parte politica perché stimola alcune riflessioni” ha esordito il Vicepresidente del Consiglio Regionale Cristian Casili, che sottolinea, prima di scendere nello specifico: “occorre ricordare in cosa consista il PNRR”.
Indice dei contenuti:
La Regione Puglia e il PNRR
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Pugliese ha parlato con NeXteu di alcuni progetti presentati al Governo nell’ambito del PNRR e che spaziano dall’Ilva alla riforestazione, e riguardano tutti i temi socioeconomici ritenuti unanimemente “caldi”. La Regione Puglia ha avanzato anche ulteriori diverse proposte riguardanti, ad esempio, gli aiuti alle imprese, all’innovazione, alla digitalizzazione, ai trasporti ed alla competitività dei settori produttivi.
“Dobbiamo, lontano dai colori politici, mettere assieme numeri, analisi e proposte” dice Cristian Casili: nella nostra Regione, la gestione frammentata da parte dei piccoli comuni costituisce un limite all’analisi delle problematiche, per questo bisogna fare fronte comune, aiutando le amministrazioni locali (spesso con importanti carenze organiche), ad esprimersi in un’iniziativa ed una progettualità strategica. Traspare un immediato rimando alle regioni del Nord del nostro Paese, che, sebbene stiano creando una sorta di scissione politico-economica con il Mezzogiorno, sono comunque “l’esempio di come lo sviluppo nel Paese stia praticando un’inversione di rotta” e di come “le regioni debbano strutturarsi in modo da riuscire a realizzare gli obbiettivi del PNRR”.
Alla domanda sulla rete dell’alta velocità per il trasporto pubblico, che esclude il Salento intero, il Vicepresidente Casili risponde spiegando che, nel PNRR, sono molte le opportunità che riguardano lo sviluppo di nuovi poli industriali e manufatturieri e che sia necessaria sia una spinta dal basso che una particolare attenzione da parte del governo centrale, detentore della capacità decisionale.
Occorre stigmatizzare e metter da parte la preoccupazione più grande, ossia quella di non poter avere alcuna voce in capitolo su questi argomenti. Questo è il vero problema. Se la paura da un lato è fisiologica, occorrerà partire dal basso coinvolgendo i Comuni per evitare un corto circuito rispetto ai fabbisogni dei singoli territori e degli Enti locali.
La Transizione Verde e il Digitale
Continua poi Casili: “Uno dei mezzi per realizzare le missioni è appunto dare al territorio Leccese, in questo caso esemplare, i mezzi per un aumento sano ed equilibrato della produttività, mezzi che vanno però riprogrammati, pensando e realizzando progettualità di lunga gittata nel tempo e nella riabilitazione della macroarea del Sud Salento”.
Mancano spesso le basi strutturali nei territori del Mezzogiorno, fondate nei piani strategici di sviluppo e piani colturali per la produzione agricola, invece sostituiti da micro-interventi, riguardanti piccole aree o comuni, risultati quasi sempre inefficaci al fine di uno sviluppo coeso.
Sorge dunque spontaneo rivolgere l’attenzione alle “due grandi direttrici del Piano”, ovvero la transizione ecologica e quella digitale.
Il Vicepresidente del Consiglio della Regione Puglia spiega come questo possa essere un’importante prerogativa del territorio Europeo tutto, che si pone quale timone di una governance globale che si muove verso una drastica riduzione dell’impatto ambientale, coinvolgendo quindi le due grandi potenze dell’Asia e degli Stati Uniti. Dal canto nostro l’adeguamento infrastrutturale e dei trasporti, specialmente nelle Regioni del Sud, necessita di una profonda riorganizzazione e di un concreto efficientamento, non solo quindi per favorire la produttività ma per ridurre con migliori reti stradali ed utilizzando le tecnologie di comunicazione, l’impatto inquinante delle attività nell’ambiente.
Secondo Casili, appunto, si deve partire dalla risoluzione di temi concreti ed immediati, facendo in modo che siano, unitamente, Associazioni, Comuni e Regioni a farsi portavoce di un cambiamento che deve partire da solide basi, allontanandosi da una concezione all’italiana di Green Economy, “che spesso si carica di termini vuoti e di interventi lontani dalle reali esigenze”, costituenti invece la base su cui poggiare le nuove rivoluzioni Industriali e Tecnologiche nel rispetto dell’ambiente.
Le Riforme Settoriali e quelle Trasversali
Sono tuttavia moltissime le novità e le realtà di cui si occupa il PNRR, tante le sfide e le riforme da realizzare a livello sia Centrale che Regionale. La sanità verrà riformata e potenziata, dopo i grandi dibattiti sulla gestione della pandemia, attraverso fondi ed aiuti provenienti non soltanto da Next Generation EU e per cui sono già molti i piani di recupero e di sviluppo presentati dalle regioni (la Puglia ha già presentato 32 progetti sul tema). Proseguendo quindi verso la Riforma della Giustizia, presentata all’Unione dal Governo centrale, abbiamo solo un notevole ritardo: il Pacchetto Concorrenza, che potrebbe essere un importante acceleratore nell’attuazione del piano ma incontra ancora forti resistenze nel dibattito politico.
Tutt’altra considerazione si deve avere riguardo le Missioni Trasversali, che sul piano della governance risultano ancora carenti di interventi tangibili a causa proprio di “un difetto storico degli enti locali” incapaci di organizzarsi congiuntamente per una programmazione a lungo termine.
Partendo, ad esempio, dal settore turistico Casili dice: “penso che un territorio come quello Pugliese e Salentino, non debbano specializzarsi esclusivamente nel settore turistico: occorre invece che si sviluppino poli di ricerca, innovazione e sviluppo culturale e tecnologico, sfruttando così tutte le competenze che spesso siamo costretti ad esportare, liberandoci delle produzioni che in passato hanno negativamente impattato l’ambiente del Sud”.
Casili conclude con un’attenta ed importante osservazione riguardo il prendere parte alle programmazioni decennali che presenteremo all’Unione e “dalle quali, come Salento, ad ora, rischiamo di essere esclusi poiché eccessivamente presi dall’immediato realizzo offerto dal settore turistico, trascuriamo sempre più la produzione e la ricerca applicata, risultando scarsamente competitivi ed esclusi su temi di fondamentale importanza per il rilancio del Paese, in un contesto geopolitico sempre più agguerrito e produttivo sul piano innovativo e tecnologico. Associazioni come NeXt EU possono contribuire svolgendo il loro ruolo di ricerca e proponendo dati, progetti e possibili azioni alle istituzioni. Creando così una rete di collaborazioni interistituzionali in grado di generare produttività e slancio per il territorio”.