Dal convegno nazionale AIAPP a Villa di Maser
Rallegrano, consolano e contentano grandemente, così gli animi come i nostri corpi”, scriveva dei giardini Marco Busatto da Ravenna nel 1592. Ma a Villa di Maser, venerdì 8 novembre, l’Associazione italiana architettura del paesaggio – AIAPP ha anche fatto il punto sulle grandi innovazioni introdotte dei giardini storici italiani dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, grazie al quale i tesori botanici, architettonici e anche sociali del nostro Paese stanno ricominciando a vivere, in continuità con la loro storia ma preparati al futuro.
Oltre cento professionisti e studiosi del paesaggio da tutta Italia si sono dati appuntamento nel gioiello palladiano per il convegno “Paesaggio Italia – I Giardini storici” e riflettere sui progetti di restauro dei giardini storici firmati dagli associati AIAPP.
Spiega Andrea Cassone, presidente nazionale AIAPP: «I giardini storici rappresentano una parte importante dell’impegno professionale dei nostri soci paesaggisti per preservarli e a trasmetterli alle generazioni future. E se è vero che negli ultimi due anni sono state fondamentali le importanti possibilità offerte dal PNRR, è anche vero che continuiamo a rilevare una sempre più grande sensibilità culturale generale sull’argomento che, dopo 75 anni di attività dell’Associazione, riteniamo di aver contribuito a
fortificare con la nostra visione e le nostre professionalità di autentici registi di questo cambiamento. Sensibilità e professionalità in tema di paesaggio che anche i committenti pubblici e privati hanno riconosciuto, dal momento che i bandi per il restauro dei giardini storici finanziati dal PNRR hanno coinvolto quasi 50 dei nostri soci e colleghi, che hanno così attivato cantieri per una cifra complessiva stimabile intorno ai 50 milioni di euro».
I bandi PNRR hanno coinvolto tutte le nazioni europee ma solo il Governo italiano, nel 2021, ha ritenuto opportuno stanziare 300 milioni di euro per destinarli alla conservazione e valorizzazione di parchi e giardini storici: una visione di assoluta avanguardia che ha finanziato progetti innovativi che stanno portando nel mondo dei giardini una nuova sensibilità nel modo di concepirli di affrontare le tematiche dalla conoscenza alla gestione.
Spiega ancora Cassone: «Il PNRR ha finanziato interventi per 300 milioni di euro, tra i quali 100 milioni per interventi mirati su grandi attrattori (Reggia di Caserta, Real Bosco di Capodimonte, Villa Favorita di Ercolano, Villa Lante a Bagnaia e Villa Pisani a Strà), mentre 190 milioni sono stati messi a bando per finanziare progetti complessi pubblici e privati, tutelati dalla legge in quanto di riconosciuto interesse storico, artistico, botanico, paesaggistico e sociale.
E l’aspetto sociale merita un accento, poiché includendolo nei criteri di selezione il PNRR ha premiato non solo il valore intrinseco dei giardini ma anche il loro significato identitario per le comunità, includendo giardini “minori” che non hanno importanza storica assoluta ma hanno grande importanza per le persone che li vivono. E ha voluto anche legare la validità dei progetti proprio alla fruizione dei giardini, stabilendo l’apertura al pubblico di quelli privati per almeno 120 giorni l’anno, offrendo così prospettive di valorizzazione anche per tutto il territorio in cui insistono».
Ma i bandi PNRR hanno anche richiesto un alto tasso di innovazione al quale i progettisti hanno risposto con efficientamenti energetici e idrici, realizzando tanto sistemi di illuminazione altamente sostenibili quanto drenaggi, irrigazioni, fitodepurazioni e monitoraggi per ottimizzare il consumo idrico. E, nel segno della ricerca filologica e storica che è alla base della cura del giardino storico, anche ripristinando antichi quanto ingegnosi impianti fino ad arrivare alla cura delle falde acquifere di cui beneficeranno direttamente intere comunità.
Il tema della carica innovativa del bando è stato approfondito a Villa di Maser da Martina de Luca, responsabile della formazione e curatore del corso presso la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, e da Alberta Campitelli presidente della commissione per il Bando per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici, che hanno evidenziato come tra i 129 progetti ammessi a finanziamenti (con cifre variabili da 200 mila fino a 2 milioni di euro) il 52% dei beneficiari sono stati soggetti privati e il 48% quelli pubblici.
Una percentuale che contiene un altro forte elemento innovativo, dal momento che le richieste presentate da soggetti pubblici sono state 600 sulle complessive 1081 ma la percentuale si è rovesciata dopo la selezione poiché i privati hanno potuto selezionare i progettisti mentre spesso gli enti pubblici hanno contato solo sulle capacità dei loro uffici tecnici.
De Luca ha anche sottolineato come, mentre a conclusione del bando biennale si susseguono le riaperture dei giardini storici, in questi due anni si sono anche formate nuove figure ora preparate alla loro gestione. Il PNRR ha, infatti consentito di creare nuovi profili professionali e creare nuove opportunità occupazionali: il “Giardiniere d’arte”, con corsi in fase di ultimazione in 13 regioni che hanno formato 1200 partecipanti, e il “Curatore di parchi, giardini storici ed orti botanici”, attestato attribuito a 220 partecipanti al relativo corso di formazione.
Appassionante anche l’autentico tour della penisola attraverso cinque interventi in altrettanti giardini storici illustrati dai loro progettisti, selezionati da AIAPP attraverso una call tra gli associati: dall’Orto botanico di Parma (Paola Cavallini) a Villa monastero di Varenna (Valerio Cozzi), da Villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino (Gianfranco Franchi e Giorgio Galletti) al Castello di Belgioioso di Pavia (Giusi Rabotti e Nunzio Dego) da Villa del Colle del Cardinale di Perugia (Maria Cristina Tullio) fino alla ospitante Villa Barbaro di Maser (Paolo Faccio e Annachiara Vendramin), un carrellata di meraviglie botaniche e architettoniche proiettate verso una nuova stagione di rinnovata bellezza e, soprattutto, della sua condivisione.
Proprio come ha ribadito Vittorio Dalle Ore, proprietario di Villa di Maser nella quale si stanno completando interventi di valorizzazione per circa 2 milioni di euro completamente finanziati dal PNRR: «Villa di Maser è un primario patrimonio Veneto ma è anche una casa, un’azienda agricola, anzi l’unica Villa del Palladio rimasta azienda agricola estesa. Il restauro è stato importantissimo perché ha ridato continuità e senso unitario a quest’ambiente, a un nuovo impegno comincia ora per offrire a tutti la possibilità di godere della sua bellezza e dei suoi valori. In primis quelli che sono emersi durante i restauri e che ci confermano, qualora ce ne fosse bisogno, che questo non è un monumento ma una casa viva, produttiva e sorprendente.
Marina Grasso