COP26: Una vittoria fragile

Per il Presidende della Conferenza sul Clima, il britannico Alok Sharma, la conclusione del summit porta con se “una fragile vittoria”, perchè anche se garantisce l’impegno di tutti di evitare un aumento della temperatura oltre 1,5 gradi, questo obbiettivo non verrà raggiunto se non ci sarà l’impegno reale di tutti i paesi.
Una chiusura triste che, alla terza bozza, si limita a definire e rafforzare gli accordi di Parigi: l’impegno per la riforestazione e il contenimento dell’aumento di temperatura ad 1,5°C l’anno che vengono riconfermati e infine la decarbonizzazione che divide i 200 rappresentanti ed i loro Paesi.

Il Primo Ministro Britannico, Boris Jhonson, anche lui convinto che una soluzione non sia ad oggi stata raggiunta, si tratta di un testo già compromesso dalla sua prima bozza ma che comunque ha apposto la firma, di oltre 200 rappresentati, sull’impegno delle potenze mondiali a temi di fondamentale importanza: la forestazione, la decarbonizzazione ed il contenimento della temperatura globale in aumento.

Temi che, prima d’ora, mai avevano riunito e messo a confronto tanti Paesi, né tantomeno questi erano mai stati riuniti per oltre 12 giorni su un tema così delicato ed urgente.

Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica, spiega come <<194 Stati, che per 2 settimane si chiudono in una stanza per trovare una soluzione, è democrazia, non è blablabla>> rispondendo alle aspre critiche imperversate per le strade di Glasgow.

Festeggia, il premier indiano Narendra Modi, per il cambiamento ottenuto nel testo finale. Seppur già annunciato dall’inizio della Conferenza, il Paese non riuscirà a raggiungere l’obbiettivo emissioni zero solo nel 2070, a differenza del resto dei Paesi che si impegnano a raggiungere il target nel 2050.

Non solo nel termine ma nella sostanza, attraverso un’abile correzione, si indebolisce ulteriormente l’efficacia dell’accordo: da “eliminazione graduale” dei combustibili fossili, si è passati alla “riduzione graduale”. Si tratta certamente di una sfumatura che lascia però maglie più larghe nell’impegno e nell’azione su temi di urgenza epocale.
Il cambiamento climatico non è oramai uno scherzo ed è proprio delle ultime ore, la notizia della coltre di smog su Nuova Dehli che sta costringendo lavoratori e studenti della metropoli, a fare ricorso a didattica e lavoro a distanza, rischiando un nuovo lockdown, questa volta proprio a causa dell’inquinamento.

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  • Progettista industriale e Consulente Fundraising per startup, studioso della filiera agroalimentare e specializzato nelle Tecnologie 4.0. Fermamente convinto delle potenzialità del Mezzogiorno e promotore di una crescita sostenibile

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