“La Città Policentrica” è un progetto, ideato dall’ex sindaco di Sannicola un piccolo paese Salentino, che risale a diversi anni fa e studiato oggi alla luce del PNRR, come scambio di sinergie fra diversi piccoli paesi, territorialmente vicini: di questo tema si è parlato giovedì 9 dicembre presso l’hotel Hermitage di Galatina, alla presenza del professore di Geografia Economica e direttore della nostra redazione Marco Sponziello e alla presenza istituzionale del consigliere regionale Antonio Gabellone, del Presidente della Provincia Stefano Minerva e degli ex sindaci Gerardo Filippo e Pippi Nocera. Difatti un’aggregazione territoriale efficiente si rende necessaria in diversi casi del Salento, dove piccoli comuni fra loro vicinissimi e che condividono storiche tradizione, potrebbero creare insieme una rete di collegamenti e di legami in diversi settori, dall’enogastronomia al turismo.
Per il professore Marco Sponziello dell’Unisalento, la città policentrica non è una scelta ma un obbligo, soprattutto se si ragiona in termini di post-avvento Covid: già durante la prima ondata, si è assistito ad una “migrazione” di persone che preferivano stare nelle dimore in campagna piuttosto che nel cuore delle città. Il coronavirus ha generato la voglia di allontanarsi dai centri urbani. Ma ancora, aggiunge il prof. Sponziello, il modello reticolare è quello maggiormente prevedibile per il territorio futuro che quasi naturalmente tende al decentramento urbano, l’opposto del polarismo verso le città più grandi avvenuto sinora. Ecco perché, il Salento come del resto tutto il Mezzogiorno d’Italia continua Sponziello, rappresenta il modello ideale di questo nuovo concetto di sviluppo, modello tipico tra l’altro della “smart city”, città orientata alla sostenibilità economico-ambientale grazie all’ampio utilizzo di innovazione tecnologica, per la comunicazione, la viabilità: smart mobility e smart environment, smart governance e smart economy.
L’ex sindaco di Aradeo, Gerardo Filippo, invitando a leggere uno dei classici della letteratura italiana, “Le città invisibili” di Italo Calvino, contenente utili spunti legati all’idea di policentrismo, ha ribadito l’importanza di questo concetto, proprio perché in tanti casi occorre dare una risposta territoriale unitaria.
Inoltre Filippo ha auspicato un maggiore sforzo nell’attività di concertazione tra sistema pubblico e sistema privato, con la regia della pubblica amministrazione, nell’ambito di una prospettiva di sviluppo di area vasta.
Pippi Nocera, ex sindaco di Sannicola, a proposito dei fondi stanziati dal PNRR, ha dichiarato: «Dobbiamo scegliere se l’innovazione tecnologica la dobbiamo subire o se siamo in grado, a partire dal basso, fino ad arrivare alle istituzioni, di mettere in campo una nuova stagione che io chiamerei “Rinascimento Salentino”. C’è un’assenza generale da parte della politica ma questa opportunità non riguarda tanto le amministrazioni quanto, ancor prima, le persone. Ecco perché serve pensare alla città policentrica come idea di territorio intelligente: non avrà nessun peso la periferia se non ci si organizza per vicinanza dei territori».
Anche il consigliere regionale Antonio Gabellone ha ricordato: «piaccia o no, il PNRR è già partito. Siamo in una fase molto avanzata, ma le risorse vanno graduate: per esempio l’Anci dovrebbe mediare un’ipotesi di lavoro che possa coinvolgere i comuni nelle scelte strategiche».
Infine, Stefano Minerva ha affermato: «Noi amministratori di oggi dobbiamo legare le visioni moderne alle attitudini del territorio. Abbiamo avuto gli esempi di Casarano con l’area vasta e della Grecia Salentina. Oggi si parla di cittadelle della sanità, per arricchire il proprio territorio. Col Pnrr c’è bisogno di celerità: solitamente, da quando si pensa ad un nuovo progetto a quando lo si realizza, passano almeno 3 anni. Anche sotto questo aspetto serve il policentrismo, per concentrare le attitudini dei vari territori, a partire dal turismo e dalla bellezza dei paesaggi».