Economia Pugliese: sfide e prospettive per il 2025

Una frenata dopo la crescita post-pandemica

L’economia pugliese mostra segnali di rallentamento nel 2024, un anno segnato da una flessione graduale dei principali indicatori economici. Dopo il boom registrato nel biennio 2022-2023, grazie alla ripresa post-pandemica, la regione ha iniziato a vivere una fase di stagnazione che sta destando preoccupazioni tra gli esperti. Questo scenario è stato dettagliatamente analizzato nel nuovo report annuale dell’Osservatorio Economico Aforisma, presentato presso l’omonima Scuola di Management affiliata al circuito Asfor.

Il report: analisi del passato e scenari futuri

Il rapporto offre un’ampia panoramica sul 2024 e traccia le possibili linee di sviluppo economico per il 2025. Redatto da un team di esperti e basato su dati nazionali e regionali, è stato presentato da Andrea Salvati, direttore dell’Osservatorio Economico, e Davide Stasi, responsabile degli studi.

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali e accademici, tra cui Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento, e personalità come Bruno Tabacci, ex sottosegretario alla programmazione economica del governo Draghi. Hanno contribuito al dibattito anche rappresentanti sindacali, amministratori locali e studiosi tra cui Sebastiano Leo, Assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Puglia, Ada Chirizzi della segretaria generale CISL, Tommaso Moscara Segretario confederale CGIL, Rocco Palese, già Assessore regionale e parlamentare, Marco Sponziello Docente di UniSalento e Presidente dell’Associazione Next Eu, Guglielmo Forges Davanzati Docente di UniSalento, Valerio Poti Docente dell’Università di Dublino e la Presidente di AFORISMA Elisabetta Salvati. La loro partecipazione al tavolo ha reso l’incontro un’occasione di confronto cruciale per analizzare i nodi strutturali dell’economia regionale.


Una crescita disomogenea e settoriale

I lavori sono stati introdotti da Andrea Salvati che subito ha messo in evidenza il fatto che «nonostante la Puglia si confermi una regione dinamica, i dati mostrano una crescita irregolare, limitata a determinati settori. Alcuni comparti, come quello turistico, seguono il trend positivo già previsto nei report precedenti, mentre altri, come la manifattura e il piccolo commercio, continuano a lottare per la sopravvivenza».

Subito dopo è stata la volta di Davide Stasi che ha passato in rassegna punto per punto tutto il lavoro di ricerca evidenziando subito come «la disparità territoriale tra le regioni del Mezzogiorno e il resto d’Italia resta evidente. La mancanza di competitività, attribuibile a fattori come il ridotto dimensionamento delle imprese e i redditi mediamente bassi, frena lo sviluppo del Sud e, di conseguenza, anche quello della Puglia».

Un prima considerazione sui dati è stata fatta da Marco Sponziello che ha affermato come «per combattere le disparità geografiche occorra essere resilienti e seguire le traiettorie tracciate dalla Strategia di S3 dei territori come la Puglia, individuare le aree di specializzazione e utilizzare meglio i bandi di finanza agevolata già esistenti come PIA e MINIPIA, questione messa in evidenza anche nel Masterplan di Terra d’Otranto», affinché, ha continuato Sponziello, «la nostra Regione continui ad essere locomotiva del Sud su Innovazione e Sostenibilità per le imprese e per i territori in linea con i fattori ESG».


Infrastrutture e governance: problemi cronici

Gli altri interventi hanno poi messo in evidenza, tra i tanti punti dibattuti durante la presentazione, il ritardo infrastrutturale che affligge il Mezzogiorno. Questo problema, secondo gli esperti intervenuti, è spesso aggravato da una leadership incapace di individuare priorità strategiche. Durante l’evento è emersa l’importanza del Rapporto Draghi sulla competitività, che potrebbe fornire strumenti utili per affrontare il divario strutturale tra Nord e Sud.


Previsioni economiche per il 2025

Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 non sono particolarmente ottimistiche. Il settore edile potrebbe subire un rallentamento, pur beneficiando ancora degli investimenti legati al PNRR. Tuttavia, la crisi del comparto manifatturiero e del piccolo commercio rischia di acuirsi ulteriormente, con le grandi piattaforme digitali che continuano a erodere il mercato delle piccole attività.

Dal punto di vista macroeconomico, l’inflazione dovrebbe mantenersi stabile, ma la bilancia commerciale potrebbe subire ulteriori contrazioni. Il calo delle importazioni, già in corso, sarà influenzato dalla ridotta domanda interna, mentre le esportazioni potrebbero essere penalizzate dal ritorno di politiche protezionistiche negli Stati Uniti e in altre aree.


Trend demografici ed economia: una sfida interconnessa

L’economia pugliese è sempre più influenzata dalle dinamiche demografiche. La regione registra un calo costante della popolazione, come se ogni anno scomparisse una cittadina di medie dimensioni come Polignano a Mare o Tricase. A questo si aggiunge l’invecchiamento della popolazione, che rappresenta una delle sfide più difficili da affrontare. Una popolazione più anziana significa una forza lavoro ridotta e una crescente pressione sui sistemi di welfare, limitando ulteriormente le possibilità di crescita economica.

Il report dell’Osservatorio Economico Aforisma evidenzia come la Puglia si trovi a un bivio: la regione ha il potenziale per diventare un modello di crescita sostenibile, ma ciò richiede interventi strutturali significativi. La sfida principale rimane quella di colmare i divari territoriali e di rilanciare i settori in crisi, puntando su innovazione, infrastrutture e politiche di inclusione sociale.

Investire in una governance più efficace e in una visione strategica a lungo termine potrebbe essere la chiave per trasformare l’economia pugliese da una crescita settoriale e disomogenea a un modello di sviluppo equilibrato e competitivo.

Tabacci: “L’Europa è la dimensione minima per affrontare le sfide globali”

L’onorevole Bruno Tabacci ha sottolineato con forza l’importanza di un’Europa unita per affrontare le sfide geoeconomiche e geopolitiche del nostro tempo. «La dimensione minima per poter essere protagonisti nel contesto globale è proprio quella europea. È necessario sentirci pienamente europei, perché altrimenti non siamo in grado di competere né con la Cina né con gli Stati Uniti», ha dichiarato.

Tabacci ha fatto riferimento ai dati emersi durante l’evento Aforisma, che hanno messo in luce il ruolo centrale della Regione Puglia, una protagonista nel panorama nazionale. Tuttavia, ha evidenziato che, sebbene i contributi regionali siano significativi, è l’Europa, nella sua interezza, a dover assumere il ruolo di attore chiave sulla scena mondiale. «Solo un’Europa consapevole della propria forza può affrontare le sfide di un mondo sempre più interconnesso», ha concluso.

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