Terzo settore

Il Terzo Settore nella lotta allo sfruttamento in Puglia

Creazione di un Polo Sociale Integrato contro lo sfruttamento lavorativo nella Provincia di Foggia

Il 25 luglio 2024, con la Determinazione n. 185 a cura della Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni e Antimafia Sociale, la Regione Puglia ha ufficialmente aperto un nuovo Bando rivolto al Terzo Settore. Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il 5 agosto 2024, questo Avviso di manifestazione di interesse mira alla creazione e gestione di un Polo Sociale Integrato nella provincia di Foggia, dedicato ai cittadini provenienti da Paesi terzi, regolarmente soggiornanti in Italia, che sono vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.

Il ruolo strategico del Terzo Settore

Il Terzo Settore riveste un ruolo cruciale nello sviluppo di una società più giusta ed equa, specialmente nelle aree in cui le istituzioni pubbliche e il settore privato non riescono a intervenire efficacemente. Queste organizzazioni, che includono enti non profit, cooperative sociali e associazioni volontarie, sono fondamentali nella lotta contro le disuguaglianze e nell’offerta di servizi essenziali che spesso mancano o sono insufficienti. Attraverso il loro operato in ambiti come l’assistenza sociale, l’educazione, la salute e l’integrazione culturale, le organizzazioni del Terzo Settore colmano le lacune esistenti, contribuendo significativamente al benessere delle comunità.

La capacità del Terzo Settore di lavorare a stretto contatto con le comunità locali consente un adattamento efficace alle esigenze specifiche dei territori. Grazie a un approccio basato sulla collaborazione, inclusione e sussidiarietà, queste organizzazioni possono rispondere rapidamente alle sfide emergenti, offrendo soluzioni innovative e su misura per le necessità locali.

Obiettivi dell’iniziativa

L’Avviso si pone come obiettivo primario la realizzazione di un Polo Sociale Integrato che operi attraverso una o più sedi fisiche sul territorio foggiano. Questo Polo sarà centrale nella lotta contro il lavoro sommerso e irregolare, garantendo supporto, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento. Le principali finalità includono:

  • prevenzione e contrasto: migliorare la conoscenza delle dinamiche locali per prevenire e contrastare efficacemente il lavoro irregolare e le forme di sfruttamento.
  • sistema di referral: potenziare i meccanismi di identificazione e supporto alle vittime, assicurando loro protezione e assistenza.
  • collaborazione istituzionale: rafforzare la cooperazione con enti preposti alla vigilanza e al controllo in ambito lavorativo, per garantire un approccio sinergico e multidisciplinare.
  • consapevolezza sociale: sensibilizzare la comunità e promuovere la costruzione di un sistema economico basato sulla legalità e il rispetto dei diritti umani.
  • miglioramento dei servizi: elevare la qualità e l’accessibilità dei servizi sociali, sanitari e abitativi per garantire un impatto positivo e duraturo sulle comunità coinvolte.

Chi può partecipare

L’Avviso è rivolto agli Enti del Terzo Settore (ETS), che possono partecipare sia singolarmente sia in forma associata, purché abbiano i requisiti necessari:

  • iscrizione al Registro Ministeriale: i partecipanti devono essere iscritti alla prima sezione del Registro Ministeriale (art. 52 DPR 394/1999). Per le associazioni, è sufficiente che il capofila possieda questo requisito.
  • moralità e competenza: le organizzazioni devono dimostrare comprovata moralità e capacità di gestione, con esperienza specifica nel supporto ai migranti e nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo.
  • esperienza operativa: è richiesta una solida esperienza nella progettazione e gestione di interventi complessi in contesti migratori.

Tipologie di interventi previsti

Il bando prevede la realizzazione di diverse attività volte a garantire l’efficacia del Polo Sociale Integrato, tra cui:

  • equipe multidisciplinari: creazione di squadre specializzate nella gestione dei casi di sfruttamento lavorativo, con particolare attenzione ai settori più vulnerabili del territorio.
  • sportelli di orientamento: attivazione di sportelli territoriali per facilitare l’accesso ai servizi disponibili e supportare le vittime nel loro percorso di emancipazione.
  • lavoro di rete: promozione della collaborazione tra istituzioni locali e servizi sociali e sanitari per migliorare il coordinamento degli interventi.
  • incontri orientativi: organizzazione di incontri per informare i cittadini sui diritti lavorativi e sul mercato del lavoro locale, promuovendo un empowerment legale.
  • laboratori civico-linguistici: offerta di laboratori per l’acquisizione di competenze linguistiche e civiche, favorendo l’integrazione sociale.
  • supporto alla mobilità: fornitura di alternative legali ai servizi offerti dai caporali, facilitando il trasferimento dai ghetti rurali ai centri abitati e migliorando l’accesso ai servizi.
  • co-housing e accoglienza: sperimentazione di iniziative di co-housing e gestione di foresterie esistenti per offrire soluzioni abitative temporanee sicure e dignitose.

Modalità di partecipazione e scadenze

Il bando è stato aperto il 31 luglio 2024, e le domande devono essere presentate entro il 30 settembre 2024. Le organizzazioni interessate sono invitate a preparare attentamente la documentazione necessaria per garantire la propria partecipazione e a presentare la propria candidatura esclusivamente tramite PEC all’indirizzo sic.regionepuglia@pec.rupar.puglia.it.

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