Mancano oramai pochi giorni affinchè l’Italia abbia i suoi primi 24,9 mld di euro che rappresentano solo lo start del PNRR e, nell’imminenza di tale momento storico, vanno definendosi i dettagli di tutti gli interventi previsti. Oltre che di questa prima tranche dei 191 mld totali che dovranno essere spesi nell’arco dei prossimi 4 anni, ai quali si aggiungono altri 4 miliardi del Fondo Complementare destinati a infrastrutture di trasporto, risulta particolarmente importante la voce dell’ “ultimo miglio” della rete stradale e ferroviaria ad alta velocità, che seppur figuri fra le voci di minor entità (250 milioni), creerà un efficace strumento logistico fondamentale per l’economia del Sud.
L’impegno, al di fuori dei primi 105 progetti concordati a Bruxelles per l’approvazione del PNRR, consiste nell’ampliare gli interventi già attivi a livello nazionale, come la Transizione 4.0 (ovvero la transizione digitale) delle aree rurali e delle pubbliche amministrazioni, dossier per il quale sono stati previsti 1,7 mld nell’ambito di questa prima tranche, mostrando un primo importante slancio nella direzione proposta da Next Generation EU.
Posto che, in questo particolare e concitato momento, è il principio di immediata spendibilità a farla da padrone, risulta quanto mai importante programmare nel dettaglio gli interventi amministrativi ed infrastrutturali, cui vengono destinati rispettivamente più di dieci miliardi, costituendo la parte più massiccia ed urgente per permettere la successiva crescita.
Importanti, anche se ancora una volta parte relativamente irrisoria del finanziamento, sono gli 1,15 mld stanziati direttamente ai Comuni per finanziare progetti già definiti e rifinanziare i progetti già in corso, da considerare assieme al rinnovo del superbonus 110 per ammodernare e ristrutturare immobili pubblici e privati; superbonus già dotato di un modulo unico appena approvato con il decreto semplificazioni, assieme a quello per la banda ultralarga, destinato a tutti i Comuni e che si prevede sia pronto per il prossimo settembre.
Il tutto fa ben sperare per il Sistema Paese che procede con un programma di governo che prevede altri 133 decreti attuativi dopo la pausa estiva.
Ancora da sciogliere e regolamentare il nodo del Mezzogiorno per le risorse idriche che vede uno stop da parte dell’Autorità di regolazione per energia, reti idriche ed ambiente (ARERA), la quale punta il dito sull’inefficienza dell’amministrazione frammentata del Meridione, proponendo di affidare la questione idrica, considerata di assoluta importanza per la filiera agroalimentare per il PNRR, ad una gestione integrata o ad una SPA Pubblica.
Il tutto, viene annunciato, verrà costantemente aggiornato sul sito italiadomani.gov.it, che permetterà il monitoraggio dei progetti e delle milestones e target in programma, nonché quelli raggiunti.