È delle ultime ore l’annuncio da parte del Consiglio dell’Economia e delle Finanze dell’UE sull’approvazione della prima tranche dell’importo di ben 25 miliardi di euro destinati al nostro Paese. Questi soldi, chiarisce Ecofin, sono un primo sostegno che sarà erogato entro i primi giorni di agosto e che si aggiunge agli interventi ed ai fondi già istituiti e messi in circolo dalle casse del Tesoro. La svolta risulta importante non tanto per il semplice rifinanziamento delle casse a seguito dei primi esborsi riguardanti il PNRR e le sue finalità, ma perché segna una pietra miliare posta all’inizio del percorso per la Ripartenza. I 25 mld corrispondono al 13% dell’importo dell’intero PNRR Italiano, il più colossale fra i Piani riguardanti gli altri paesi europei, in quanto attinge a circa un terzo delle risorse stanziate nell’intera eurozona.
È importante che il nostro Sistema Paese lubrifichi bene gli ingranaggi di una macchina potente che dovrà agire in modo assolutamente efficiente, soprattutto al Sud, che aspetta massicci interventi, districandosi fra innovazioni e aggiornamenti burocratici, tecnologici e cercando di analizzare a fondo le opportunità che vengono offerte alle 8 regioni del Mezzogiorno. Proprio di pochi giorni fa è difatti l’interrogazione parlamentare sull’effettività della destinazione dei fondi ai territori del Mezzogiorno, annunciati per una somma di 82mld circa (il 40% dell’intero PNRR e dei fondi ad esso complementari) e di cui pare solo 35 mld siano destinati ad interventi con vincolo territoriale, rischiando così di dar vantaggio alle istituzioni del nord, storicamente più avvezze (ed efficienti) ad intercettare i fondi di finanziamento pubblici. La sfida si realizza dunque sul piano del rapido e corretto utilizzo dei fondi assegnati, rispettando le scadenze e appianando le più profonde criticità che il Piano pone all’attenzione del Paese tutto. La transizione verde e digitale, attraverso concreti investimenti infrastrutturali (per quanto attiene la Puglia, i già annunciati interventi immediati sulla decarbonizzazione di porti ed aree industriali, congiuntamente a quelli infrastrutturali per scuole), sono i punti cardine del Piano che dovranno profondamente permeare ogni area di intervento ed a cui dobbiamo, come Puglia e come Mezzogiorno, prepararci per iniziare a costruire un rilancio che non solo ricolmi i danni causati dalla pandemia, ma che alzi il livello di coesione sociale ed economica e, fungendo da volano, faccia così ripartire l’intero Paese.
Marco Sponziello e Guido Oliva